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Some like it white

Un giorno di giugno, una assolata domenica mattina,

ore 6 mi muovo prima del frastuono della sveglia.

passaggio veloce in balcone, ok due nuvole ci sono, cielo perfetto caldo giusto.

in macchina io e jim morrison cantiamo fino al parcheggio gratuito.

alle 7 sono già sul posto.

adocchio il furgone dei panini, che hai visto mai mi venisse fame

felici scarpe comode fuxia sgambettano sulle belllllisssime spiagge bianche, finalmente eccomi ai celebri caraibi toscani,

sentiti raccontare nel tempo e mai "goduti"

luogo di wow che figata

e di ma questi sono pazzi.

due cani un uomo una donna e me discorrono su quanto sia bello e raro questo mare e che fortuna che ce lo possiamo godere solo noi!

ehm, ore 9.30 la bolgia umana invade mare pozze canali muretti, chioschi di gelati carretti di costumi abusivi il cesto del coccobello, spiaggia ombrelli ombrelloni ombrellini e pure spazi appositi per aquiloni giganti autorizzati.

e allora vai di creme, cappelli, protezioni 50, che magari troppo sole ci puó nuocere!

rumorosi sudamenicani birrati da 66 rotolano ai miei piedi sulle note di despacito quiero desnudarte a besos despacito e poi inglesi, russi, carovane di rumeni, fiorentini, livornesi, bambini adolescenti cani di grande media e piccola taglia.

una calabrese rosso gambero.

e ancora jujitsi in kimono, lavaggi di frutta in mare, che con tutto quel bicarbonato si sterilizza tutto.

battesimi improvvisati, amori caldi e pance da nuovi arrivi.

bianco su bianco si riflette ovunque.

e nei miei sorrisi la bellezza del genere umano inconsapevole.

ustione e ciminiere attive a parte:

some like it white.

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